Per la costruzione del tetto o di un solaio in legno la moderna bioedilizia consiglia l’uso di materiali igroscopici, isolanti e porosi, che siano in grado di salvaguardare la salubrità dell’abitazione sottostante oltre ovviamente a proteggerla dagli agenti atmosferici. In questo senso una delle caratteristiche più importanti del tetto è quella della traspirabilità. Nella messa in opera del pacchetto di copertura si rende pertanto necessario utilizzare materiali che garantiscano al contempo alta traspirabilità, protezione termica e protezione acustica.
Per questa ragione realizzare la struttura portante di un tetto con il legno rappresenta sempre una validissima soluzione; in tal caso la copertura finale potrà essere realizzata con tegole e coppi di argilla, o materiali adeguati alle tradizioni costruttive locali, come ad esempio i tetti in pietra rustica.
La posa in opera di un tetto in legno prevede la sistemazione sulla muratura perimetrale dell’edificio sottostante di un’adeguata ossatura di travi di sostegno sulle quali poggiare la prima copertura costituita da tavole di 2/3 cm di spessore. Un’ottima soluzione è costituita anche da pannelli in fibra di legno biocompatibili.
Tali elementi andranno ricoperti con una guaina di carta impregnata con olii, resine o sali di boro. Su tale rivestimento poseremo dei listoni di legno la cui altezza potrà raggiungere i 12 cm e su cui poggeremo un assito di un paio di centimetri di spessore. Tra i due assiti così realizzati si formerà una piccola intercapedine da riempire con materiale isolante: sughero granulare (o in lastre), lana di cellulosa, fibra di cocco, mattoni isolanti.
L’utilizzo di materiali isolanti all’interno del pacchetto di copertura è particolarmente importante nel caso in cui si intendano rendere abitabili i locali del sottotetto. Qui entra in gioco il fondamentale concetto di traspirabilità: gli isolanti naturali infatti consentono la diffusione del vapore e la sua dispersione; un tetto poco traspirabile al contrario fermerà i vapori favorendone la condensa, l’impregnazione degli strati sottostanti e la conseguente formazione di macchie di umidità.
Sopra l’intercapedine riempita con materiale isolante andrà inchiodato l’assito di 2cm sopra la quale poggerà una listonatura di legno di almeno 5cm e sopra la quale, a sua volta, poggerà una seconda listonatura di 2 cm. Tra le due listonature si formerà un’ulteriore intercapedine fondamentale per la ventilazione del tetto e la circolazione dell’aria. Tale assito andrà ricoperto da una guaina di carta impregnata, al contempo traspirante ed impermeabile. Andrà realizzata una filettatura su cui poggiare gli ultimi listelli di legno, su cui poggeranno direttamente i coppi o le tegole, che consentirà un’ulteriore microventilazione sottotegola.
La circolazione dell’aria dentro le intercapedini migliorerà notevolmente le qualità termiche del tetto: in estate dissiperà l’accumulo di calore dovuto all’irraggiamento solare, d’inverno la ventilazione manterrà costantemente asciutto il materiale isolante evitando i problemi dovuti alla condensa. E’ molto importante curare la struttura della linea di colmo (la sommità del tetto che congiunge i due spioventi). Tale linea è un importantissimo punto di sfogo dell’aria circolante nel sottotetto, ed è quindi fondamentale non impedirne l’uscita. Per ottenere ciò bisogna badare a non allettare il como completamente sulla malta, che invece deve essere posizionata esclusivamente sui bordi esterni (per sorreggere il peso del colmo) ma mai al centro.